Varietà di olivi a Tortoreto e dintorni
Le diverse qualità di olive coltivate prendono il nome di “Cultivar” e l’Italia vanta il primato del maggior numero di cultivar fra tutti gli stati del mondo; la produzione di olio in Italia si perde nella notte dei tempi e pertanto, ogni regione ha sviluppato cultivar locali alle quali poi si sono affiancate, in tempi più recenti, cultivar a diffusione nazionale. Il Frantoio Il Vascello tratta le principali qualità di olive presenti nella regione Abruzzo.
E’ una pianta di taglia media; entra in produzione precocemente e la produttività si presenta elevata ed abbastanza costante. Buona la resa in olio. Questo, verde scuro con riflessi dorati, è di ottima qualità: fine, aromatico, sapido e fruttato, con sfumature di piccante e amaro;
Di probabile origine toscana, ha un'ampia diffusione sul territorio italiano, ma le sue caratteristiche ne hanno facilitato una certa fortuna anche all'estero. La sua grande resistenza alle avversità principali e la capacità d'adattamento a più terreni, sono i connotati principali che hanno determinato il suo gran successo e apprezzamento a scapito però di qualità dell’olio piuttosto anonime. Pianta di taglia medio grande, la produttività è piuttosto costante. Resa in olio media. L'olio, giallo dorato con riflessi verdi, è di buona qualità ma, senza particolari picchi aromatici; dal sapore fresco, poco fruttato, leggermente amaro e piccante.
TOriginario del fiorentino, è diffusa su buona parte del territorio italiano. Pianta mediamente vigorosa con i rami fruttiferi lunghi e caratterizzati dal caratteristico portamento pendulo che denomina la pianta, dato che la rende anche piuttosto ornamentale. Viene assai coltivata ed apprezzata come varietà impollinatrice, peculiarità che ne ha favorito la vasta diffusione. La produttività è abbastanza alta e costante con una resa di olio piuttosto elevata. L'olio è delicato e profumato, con sentore di mandorla e lievi sfumature di amaro e piccante.
È un’antica varietà olivicola diffusa nel territorio di Teramo e in parte a Pescara; fra le migliori esistenti dal punto di vista della qualità. Il nome tortiglione nasce dal suo caratteristico tronco tortile destrorso. Il tortiglione non è varietà idonea alla raccolta meccanica, per cui è molto legata alla tradizione della raccolta manuale delle olive. La varietà è riconosciuta come alternante e di resa media in olio a frutto piccolo ed a maturazione contemporanea. Le olive di varietà tortiglione hanno una maturazione tardiva, dando un olio molto ricco di polifenoli, sostanze antiossidanti, la cui abbondanza ne determina il gusto caratteristico amaro e piccante. L’olio alla vista si presenta limpido, di colore verde, ideale con zuppe di legumi (fagioli, ceci, lenticchie). Frequentemente usato su grigliate di carne e minestre di verdure. Nel passato l’olio extravergine di oliva di tortiglione era consumato dopo due anni, perché grazie alla sua abbondante presenza di polifenoli poteva conservarsi più a lungo.
E’ una cultivar diffusa soprattutto nelle province di Ascoli Piceno, Macerata e Teramo. E’ un albero di media vigoria a portamento assurgente. Chioma poco voluminosa a media densità. Foglie di piccole dimensioni e color verde grigio con frutto di medie dimensioni (2-2,5 g) tondeggiante, di colore violaceo scuro a maturazione. Molto resistente alla siccità, si adatta a terreni poco profondi e aridi. Non è più utilizzata negli uliveti di nuovo impianto a seguito dell’alternanza produttiva che la contraddistingue e dell’estrema resistenza al distacco dei frutti che rendono quasi impossibile la raccolta meccanizzata. La resa di olio è medio-elevata (18-20%) e di ottima qualità; l’olio si presenta fruttato armonico, amaro e pungente, di colore verde intenso con buon contenuto di polifenoli.
E’ una cultivar di olivo il cui areale di produzione non è proprio l’Abruzzo quanto, la zona nord della provincia di Foggia ma che annoveriamo fra le olive trattate dal frantoio in relazione alla particolare qualità di olio che produce. La Peranzana è originaria della Provenza, il nome odierno è infatti una mutazione dialettale di Provenzale. La cultivar difatti è presente per lo più in un territorio limitato, identificabile nelle campagne della Daunia e dell’alto Tavoliere delle Puglie. L'areale produttivo si riconduce alla storia di questi stessi territori; essi appartenevano alla casata dei De Sangro, discendenti di Carlo Magno ed installatisi dal medioevo. Pertanto risulta esclusiva di tale areale. Ne consegue che non è ibridata, e quindi pura. L’albero di Peranzana è di portamento contenuto a tronco di cono rovesciato. La potatura tipica segue la regola del “TRE”; il tronco principale si dirama in tre rami e così via nei livelli successivi. Presenta buona carica polifenolica e una media resistenza all’ossidazione e pertanto l’olio si conserva molto più facilmente nel tempo. La resa di olio della Peranzana non è molto elevata (difficilmente arriva ai 15 litri di olio per quintale); in compenso però, il suo olio è ottimo. Si presenta di colore verde-giallo, a bassa acidità, equilibrato, con un fruttato medio armonico con note piccanti e amare e sentori erbacei di mandorla, carciofo e pomodoro. Rispetto ad altre varietà di olive da olio, ha un alto contenuto di clorofilla e carotene che gli conferiscono un tempo di irrancidimento (e quindi di conservazione) più lungo degli altri oli.
